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13.03.2019 - 16:460
Aggiornamento: 17:20

"Per riavere la patente, da 6'000 a 10'000 franchi: non va bene!". L'UDC chiede un massimo di 250 franchi all'ora per il medico del traffico

Pamini, assieme a Morisoli, Galeazzi, Ferrari e Denti chiede che vengano limitati i costi. E raccontano episodi: "Un uomo, astemio, sano, fu mandato da un medico. Dopo il ricorso dell'avvocato, l'hanno mandato alla SUPSI: chi era il responsabile?"

BELLINZONA – Il medico del traffico e i suoi costi (secondo Tuto Rossi, per riavere la patente dopo un ritiro si può arrivare a spendere dai 6'000 ai 10'000 franchi “senza considerare le multe, i costi extra di deambulazione e/o l’eventuale perdita di guadagno durante il periodo di ritiro della patente”) è stata una battaglia condotta da un candidato UDC, e un deputato UDC inoltra un’iniziativa elaborata per cercare di risolvere la questione.

Paolo Pamini è il primo firmatario, con Sergio Morisoli, Tiziano Galeazzi, Cleto Ferrari, Franco Denti.

“Senza assolutamente voler banalizzare le infrazioni del codice stradale che sono da condannare, nella fattispecie si ritiene che la conseguenza finanziaria per il reo sia del tutto sproporzionata alla colpa. Di conseguenza, l’atto parlamentare di Pamini e co-firmatari intende stabilire per legge delle tariffe ragionevoli cui il medico (o i medici) del traffico dovrà attenersi fatturando le sue prestazioni. L’iniziativa è presentata nella forma elaborata, che quindi non può essere modificata dal Parlamento, se non mediante un controprogetto”, si legge in una nota.

Cosa viene proposto? Un decreto legislativo, ovvero il seguente:

"Articolo 1
Per le perizie e le prestazioni dei medici e psicologi del traffico, incluse ulteriori analisi da loro ordinate, non può essere richiesto un pagamento anticipato.
Articolo 2
1 L’attuale tariffario della Sezione della Circolazione in materia di medico del traffico è abolito e sostituito con una tariffa pari a fr. 180.-- l’ora.
2 Se la pratica è stata particolarmente impegnativa, per esempio avendo richiesto studio e conoscenze speciali, l’onorario può essere aumentato fino a fr. 250.-- l’ora.
3 Esami e perizie eseguite nelle strutture pubbliche, segnatamente nella Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana o in laboratori sussidiati, vengono fatturati a semplice copertura degli effettivi costi generati.
Articolo 3
I professionisti attivi nell’ambito della medicina del traffico non possono partecipare a consulti o analisi di approfondimento da loro stessi ordinati.
Articolo 4
Il presente decreto legislativo è pubblicato nel Bollettino ufficiale delle leggi. Esso entra in vigore non appena trascorso il termine di referendum".

“Oltre alla questione delle tariffe applicate dal medico del traffico di livello 3 e 4, dalle informazioni raccolte risulta che la Sezione della Circolazione in modo illegale minaccia tramite un formulario ufficiale di adottare una decisione “sfavorevole e conclusiva” (in pratica il ritiro per sempre della patente) l’automobilista che si rifiutasse di pagare in anticipo la richiesta di acconto del medico del traffico di livello 3 e 4”, scrivono i deputati.

“Si aggiunga inoltre il fatto che i medici del traffico di livello 1 e 2 (ossia quelli responsabili di giudicare se un 75enne può ancora guidare a titolo privato o professionale; in TI sono circa 140 medici abilitati) nel 2016 hanno dovuto partecipare a un corso di aggiornamento di due giorni. Risulta che il prezzo per le due giornate ammontasse a CHF 900, il che moltiplicato per 140 partecipanti corrisponde a una cifra d’affari pari a CHF 156'000. I relatori di tale corso sembrano essere stati unicamente la dottoressa medico del traffico ticinese di livello 3 e 4 e l’omologo vallesano. Dalle informazioni raccolte, si è trattato di 6 ore di conferenza con la proiezione di diapositive, senza a distribuzione di alcuna documentazione degna di questo nome. Vi è pertanto da chiedersi, dedotti i costi della sala e del vitto, a chi siano confluiti i proventi del corso”.

Che non risparmiano nemmeno la SUPSI, raccontando un altro episodio. “In tutta la vicenda il Parastato non è rimasto inattivo. La Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) ha lanciato un’unità di psicologia applicata diretta dal dottor Lorenzo Pezzoli, psicologo del traffico che stando alle informazioni a disposizione dell’Avv. Tuto Rossi produce perizie del valore di CHF 1'200 più IVA il cui pagamento, anche in tal caso, è illegalmente richiesto in forma anticipata pena la mancata consegna del referto e quindi la perdita definitiva della licenza di condurre. A tal proposito, l’Avv. Tuto Rossi ci ha segnalato il seguente caso concreto che è esemplare di quanto succede. Un automobilista è stato mandato dal medico del traffico ticinese di livello 3 e 4; risultato essere totalmente astemio dalla speciale analisi del capello, nonché fisicamente a posto, il medico del traffico ha comunque consigliato di eseguire una perizia psicologica. Subito la Sezione della Circolazione, l’ha spedito dal dottor Lorenzo Pezzoli, il quale subito manda una bolletta di CHF 670 da pagare anticipatamente. L’avvocato dell’automobilista scrive alla Sezione della Circolazione, opponendosi alla perizia del dottor Pezzoli. Dopo uno scambio di scritti con il Consiglio di Stato, la Sezione della Circolazione fa marcia indietro, elimina la perizia del dottor Pezzoli e ne ordina una dalla suddetta Unità di psicologia applicata della SUPSI, la quale subito presenta all’automobilista una bolletta di CHF 1'292, cioè due volte tanto quella del dottor Pezzoli anch’essa da pagare anticipatamente sotto il solito ricatto. L’automobilista si piega e paga; va alla SUPSI e si trova come persona responsabile del suo caso lo stesso dottor Pezzoli”.

Si ricorda come Tuto Rossi abbia scritto, assieme a 130 cittadini, ai Consiglieri di Stato, ai granconsiglieri, ai Consiglieri agli Stati e ai Consiglieri Nazionali ticinesi chiedendo di sanare questa situazione entro il 21 marzo: mancano otto giorni…

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