BELLINZONA - Più la sinistra parla e più la gente voterà destra. Questo è il senso, anche abbastanza pesante, di un post del segretario politico del PC ticinese Massimiliano Ay, che dice così la sua in merito alle polemiche interne alla sinistra. "Solo un anno fa non avrei creduto si potesse arrivare a tanto".
Infatti, nell'ultimo periodo sono volati gli stracci, a partire dalla candidatura di Marina Carobbio per il Governo (leggi qui). Per alcuni esponenti i nomi proposti dal PS per la lista congiunta coi Verdi non evidenzierebbe tutte le sensibilità interne al partito. Sono diversi i membri che spingono per inserire anche il nome di Amalia Mirante (leggi qui e leggi qui). I copresidenti Sirica e Riget hanno ribattuto dicendo che le decisioni sono state prese in modo democratico all'interno del partito (leggi qui). Nei giorni scorsi sono arrivate le dimissioni del vicepresidente Roncelli (leggi qui), sintomo di un clima interno ben poco sereno.
E Ay parte da lontano per commentare: da Laura Boldrini e dal suo operato. "Non ho mai avuto particolare stima per Laura Boldrini: rappresenta una “sinistra” spocchiosa, totalmente integrata nel sistema liberal-atlantista, amica della NATO, incapace di connettersi con le priorità sociali dei lavoratori e avversaria delle nazioni emergenti. Da quando poi in Italia ha vinto la destra nazionalista sta solo dicendo cavolate a raffica quasi che il suo obiettivo sia di far perdere la faccia a quel poco di sinistra che rimane nel paese. Boldrini ha contestato il nome del partito “Fratelli d’Italia” perché dimentica le “sorelle”: un femminismo da barzelletta che umilia le giuste battaglie per la parità!", ha scritto sui social.
"Poi sfotte, dimostrando ignoranza e arroganza, la “sovranità alimentare” che è in realtà una proposta non dei fascisti ma dei sindacati contadini, dei comunisti e che già vent’anni fa proponevano i movimenti no-global. L’avrebbe dovuta fare la sinistra italiana questa proposta, ma Boldrini aveva altro a cui pensare che non sporcarsi le mani con la terra. Infine contesta anche la decisione di unire le pari opportunità al Ministero della famiglia: se ne può discutere effettivamente, ma la questione della natalità è un tema sociale fondamentale nelle società occidentali che è bene affrontare proprio nel rispetto dei diritti delle donne e non sottovalutare come fa la sinistra liberal", ha proseguito.
Cosa c'entra col Ticino? "Più la Boldrini parla e più i lavoratori voteranno Meloni. Ho come il timore che la sinistra ticinese non imparerà questa lezione… il Partito Comunista vuole recuperare la tradizione di una sinistra diversa, in una parola: popolare!".
Nei commenti Ay aggiunge: "Vi sono tendenze che sembrano ormai consolidarsi e che preoccupano molto: e se non si correggono subito sarà dura recuperare le fratture, ma non fra le nostre rispettive sigle, ma fra la sinistra e ...i ceti popolari. Non le reputo provocazioni (ed è proprio per evitarle che utilizzo un esempio estero) ma o si inizia a dire chiaramente cosa non va oppure giustamente saremo tutti amalgamati alle dichiarazioni sbagliate di questi personaggi che vengono idolatrati".
E ancora: "In moltissimi compagni di area c'è assoluta buona fede, ne siamo convinti anche noi come PC, e per questo insistiamo a provare a trovare forme di unità e (se non ci snobbano) di alleanze, ma credo anche che chi ha responsabilità "di vertice" abbia delle responsabilità politiche nel definire una linea e nel non seguire opportunisticamente le mode (vale per me e per altri compagni di altre organizzazioni), e che non si possa sempre lasciar correre su tutto, perché siamo di fronte a una guerra mondiale e si sta drammaticamente oltrepassando il segno: lasciamo stare le "cavolate" di Boldrini, ma in Ticino c'è stato chi a sinistra si è messo a sostenere l'esportazione di armi in un paese in guerra, c'è chi ha portato dei neonazisti al primo maggio, c'è chi sostiene l'adesione della Svizzera alla NATO... solo un anno fa non ci avrei creduto che si potesse arrivare a tanto!"