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28.02.2018 - 12:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
No Billag, rush finale. I favorevoli, "non veniamo a nessuna trasmissione della RSI sul tema, nemmeno il 4 marzo"
Quadri e Bühler lamentano ancora una volta "la comprovata parzialità della RSI: ha letteralmente occupato microfoni e telecamere, operando una sorta di lavaggio del cervello che non siamo disposti a subire passivamente". Dunque, invitano ancora a votare sì e annunciano il boicottaggio delle tramissioni
BELLINZONA – Pochissimi giorni, e la lunga campagna di No Billag sarà conclusa con i risultati delle urne. Se a livello svizzero, salvo cataclismi, il no dovrebbe vincere anche ampiamente, il dubbio sul Ticino rimane: gli ultimi sondaggi davano un risultato di parità quasi assoluta.
La RSI è stata, ovviamente, coinvolta nella lunga e feroce campagna, con attacchi frontali da entrambe le parti, e si è mobilitata per salvare i suoi interessi. Un dispiegamento di forze che però non è mai piaciuto agli iniziativisti, che reclamano di non aver avuto abbastanza spazio e decidono di non partecipare a nessuna trasmissione né prima (e quello si era già detto) né dopo il 4 marzo. Dunque, nessuno del Comitato di No Billag sarà alla RSI, e presso le sue aziende consorelle, a commentare i risultati.
”La propaganda contro l’iniziativa ha assunto negli ultimi mesi una virulenza e una dimensione senza precedenti. Oltre agli aggressivi attacchi sferrati contro i sostenitori dell’iniziativa, ad opera anche di dipendenti della RSI, attraverso i social media e altri mezzi di comunicazione. La stessa RSI, cioè l’azienda di cosiddetto “servizio pubblico” finanziata da tutti noi, ha sostenuto reiterati interventi volti, direttamente e indirettamente, a combattere la suddetta iniziativa popolare”, scrivono Lorenzo Quadri e Alain Bühler a nome del Comitato, citando la famosa puntata di Democrazia Diretta dove secondo loro il moderatore Reto Ceschi non ha mantenuto la dovuta imparzialità.
“In questi ultimi mesi la RSI ha letteralmente occupato microfoni e telecamere a difesa dei propri interessi e dei propri privilegi, operando una sorta di lavaggio del cervello che non siamo disposti a subire passivamente. La comprovata parzialità dell’emittente di cosiddetto “servizio pubblico” ci induce a lanciare un invito ed un ultimo appello a sostegno di un chiaro Sì all’iniziativa “No Billag”, perché solo con una rilevante quota di favorevoli all’iniziativa vi saranno le premesse per apportare importanti modifiche e reali riforme all’interno di un ente che sembra aver dimenticato le sue funzioni primarie” è l’appello: insomma, serve a loro avviso un sì critico, perché il no critico non basta.
Intanto, loro boicotteranno le trasmissioni di Comano. “Nel frattempo in considerazione del fatto che non sono più date le condizioni di equidistanza e di imparzialità, il nostro comitato, attraverso i suoi rappresentanti, ha deciso di non più partecipare a dibattiti e di non più rilasciare dichiarazioni e interviste sull’iniziativa “No Billag” promossi dalla RSI e le consorelle della SSR, prima e dopo il 4 marzo, data della votazione. Parteciperà invece al dibattito e al confronto democratico in tutte le altri sedi preposte all’informazione, quali le radio e TV private, i giornali e i portali online”.