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09.08.2017 - 08:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Modenini risponde a Delcò Petralli, "è lei che non deve fare la furba: questa sentenza non significa che in ogni Cantone dovrà esserci un salario minimo di 20 franchi orari"

Il direttore di AITI ci scrive per replicare alla deputata verde. "E lei lo sa benissimo. Ci aspettiamo che i Verdi si battano per salari minimi differenziali. Deve esserci un aumento degli stipendi che non provochi disoccupazione e povertà"

contributo esclusivo di Stefano Modenini*

La sentenza del Tribunale federale sul salario minimo riguarda solo il caso del cantone di Neuchâtel e non tutta la Svizzera. Pertanto è la signora Delcò Petralli che non deve fare la furba perché sa benissimo che questa sentenza non significa che in ogni cantone svizzero dovrà essere pagato un salario minimo di 20 franchi l'ora.

Ogni cantone è una storia a sé e nel gruppo di lavoro incaricato dal Consiglio di Stato sono stati valutati perlomeno 4 livelli differenti di salari minimi, non solo quello che cita la signora Delcò Petralli.

Quanto ai Verdi ricordo che nel comunicato stampa che hanno pubblicato negli scorsi giorni hanno scritto che bisogna rispettare la volontà popolare, pertanto ci aspettiamo che si battano con tutta la loro energia per applicare in Ticino salari minimi differenziati, cioè quanto ha deciso il popolo ticinese nel 2015.

Evidentemente tutti si aspettano che i salari vengano adeguati nel tempo, ma se i premi di cassa malati raddoppiano questo non è colpa delle aziende e non significa che i salari debbano raddoppiare, perché prima di tutto il salario deve essere la giusta remunerazione della prestazione professionale.

Dunque si, che i salari possano crescere ma in maniera equilibrata, senza provocare nuova disoccupazione e povertà.

*direttore Associazione industrie ticinesi

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