Politica
09.11.2017 - 12:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Unia boccia i salari, "noi chiedevamo anche un salario unico. A sinistra il tema è preso sul serio"
Il sindacato, come prevedibile, si schiera contro la proposta di Vitta. "Molto distante da quanto proposto da noi, ovvero 21 franchi all'ora: il classico compromesso al ribasso. E Bertoli addirittura ha disertato la conferenza stampa". E Borelli parla di una possibile nuova iniziativa
BELLINZONA - Unia è chiaramente contraria al salario minimo proposto ieri dal DFE, e lo rende noto, se ce ne fosse bisogno, tramite Facebook. "Così non ci siamo. Quello che il governo ha fatto trapelare per voce del ministro delle finanze Vitta è il classico compromesso al ribasso. Proposte di salari da 18.75 a 19,25 franchi orari, il che significa un massimo di 3'462 franchi al mese, molto distanti dal salario minimo proposto dai sindacati di 21 franchi l’ora".
"Unia chiedeva un salario unico e non differenziato a seconda dei settori", prosegue
Il sindacato ci tiene a far notare il ruolo avuto dalla sinistra, ma anche dai Verdi, nell'iter che ha portato sin qui. "La conferenza stampa è addirittura stata disertata dal ministro Bertoli, in disaccordo con la proposta governativa. Bertoli ha delegato al Vicepresidente Zali, a dimostrazione di quanto a sinistra il tema sia sentito e preso molto sul serio".
"Verdi e sindacati, (ricordiamo che la proposta poi sostenuta anche a sinistra era dei verdi), sono delusi e si prospetta un referendum, leggiamo in un comunicato degli ecologisti", terminano, senza precisare se faranno parte di coloro che raccoglieranno le firme: ma secondo le dichiarazion, si vorrebbe addirittura andare in un'altra direzione.
Infatti, per Enrico Borelli, interpellato ieri dalla RSI, "è stata una brutta giornata per i salariati di questo cantone, è una proposta molto minimalista, inaccettabile ed estemamente pericolosa perchè come conseguenza avrà di portare ad un nuovo livellamento verso il basso dei salari in Ticino. Vorremmo oggettivamente sviluppare una riflessione molto seria rispetto al lancio di un'iniziativa che permetta finalmente di contrastare le malefatte e il dumping salariale in Ticino".