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04.05.2018 - 15:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Robbiani fa... il mago Otelma. "Fra qualche giorno, vedremo quante schede saranno già state imbucate a Mendrisio e vi dirò chi è il sindaco..."

Il leghista ha una sua teoria. "A Mendrisio è forte il galoppinaggio, soprattutto a favore di un partito. Il materiale elettorale è nelle case da poco ma ci sono già persone attive. Ben venga, è un'organizzazione forte e capillare. Se voteranno subito in tanti, per me vincerà..."

MENDRISIO – A Mendrisio, siamo in piena campagna elettorale. Opinione Liberale ha dedicato un numero speciale al Mendrisiotto, a sostegno indiretto del candidato Samuele Cavadini (di cui viene descritta una giornata tipo, con ampi spazi di tempo al servizio del cittadino), e lo ha distribuito, oltre che a tutti i fuochi, anche fuori dalla stazione di Mendrisio.

Sia lui che Marco Romano hanno in agenda diversi incontri con la popolazione, spesso anche conviviali, per esporre le proprie idee e conoscersi.

Chi vincerà? In Città, se ne parla, e parecchio, ma non ci sono certezze. Il leghista Massimiliano Robbiani ha la sua tesi su come poter capire chi uscirà vincente dal confronto, già fra pochi giorni.
“Mendrisio è sempre stata una città con un forte galoppinaggio. C’è un determinato partito molto forte in questo, le schede sono appena uscite… Ci sono delle persone, i più fanatici, coloro che sentono maggiormente il partito, che si mettono a disposizione e telefonano in casa, suonano i campanelli, addirittura vanno nelle case a riempire le schede, anche nelle case anziani. Dunque, più ci saranno schede imbucate nelle prime settimane, più è facile secondo me che uno dei due candidati sia eletto”. Lui non lo dice, ma pensa a Marco Romano.

“Si muovono molto bene, nel chiamare, nell’informarsi. Noi leghisti, per esempio, siamo deboli. Se un partito riesce a fare questo, è un vantaggio”, osserva.

Quindi, per Robbiani si dovrà guardare quante schede saranno imbucate nei primi giorni. “E in pochi giorni, vedo già una trentina di persone in giro a prodigarsi. Perché sono così forti? Hanno una buona base, molto organizzata e capillare. Ci vogliono anche le persone giuste. Ma l’incognita ora è quella dell’aggregazione: il cerchio si sarà allargato e dunque è meno sotto controllo? Per me no”.

“Una volta succedeva in tutti i paesi, poi con le aggregazioni si è persa. A Mendrisio no, resiste”, prosegue.

Non vuole dire il nome del partito a cui pensa, lo abbiamo aggiunto noi, per rendere chiara la sua previsione ai lettori non momò. C’è da dire che secondo nostre informazioni anche i sostenitori dell’altro candidato hanno preso in mano il telefono e si stanno dando da fare… Vedremo se la teoria di Robbiani avrà fondamento: fra qualche giorno, si dovranno contare le schede e poi alle urne capire se avrà ragione o meno.
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