LUGANO – Tanti sono i candidati per prendere il posto di Lorenzo Sganzini quale nuovo capo cultura della città di Lugano. Sia interni, sia provenienti da persone che lavorano per il Cantone, sia, a quanto pare, in diversi dalla RSI.
Ma a questi ultimi, secondo un Municipale luganese, il posto non dovrebbe andare. Lorenzo Quadri è chiaro infatti in un post social che sta facendo discutere. “Gli aspiranti in arrivo dalla Pravda di Comano fanno il favore di rimanerci. Di esponenti della gauche-caviar nella pubblica amministrazione ce ne sono già più che a sufficienza. Tanto più che, se proprio si vuole sostituire il partente Sganzini (scelta che personalmente non condivido, e non è un mistero, ma così è stato deciso) allora si dovrebbe ricercare un profilo manageriale (fund raising, ovvero ricerca di fondi privati)”, afferma.
E lancia una stoccata alla RSI, dove “ i soldi (pubblici) si spendono e basta, e a piene mani: tanto entrano in automatico grazie al canone più caro d'Europa. Se poi il tanto declamato respiro nazionale ed internazionale del LAC e della cultura luganese si traduce in un travaso di funzionari dai lottizzati vertici della RSI alle cariche dirigenziali della città, qualcosa probabilmente non torna”, termina.