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11.02.2020 - 13:150

Borradori non usa mezzi termini: "Se si perde alle urne, presumibilmente l'aeroporto verrà chiuso"

Il sindaco di Lugano respinge le accuse secondo cui le disdette cautelative sarebbero una sorta di ricatto per influenzare il voto. "La liquidità per pagare i dipendenti c'è sino ad aprile ed è già un mezzo miracolo"

LUGANO – La disdetta cautelativa inviata ai dipendenti dell’aeroporto di Lugano è stata vista da parecchi come una sorta di “ricatto” (termine comunque forte) da parte di Cantone, Comune e LASA ,per influenzare il voto sui due referendum.

Una lettura che Marco Borradori metteva in conto, ma che ovviamente smentisce. “Bisogna essere molto chiari: in più occasioni abbiamo detto che se la votazione popolare dovesse avere esito negativo per LASA non ci sarebbero altre possibilità”, sottolinea a ticinonews.ch.
La vittoria dei due referendum a suo avviso avrebbe conseguenze chiare. “Se il 26 il voto va male, da quel momento non ci sarà più torre di controllo, non ci sarà più sicurezza, non ci saranno più pompieri, non ci sarà più niente. Voglio che sia chiaro”.

Il sindaco specifica che la liquidità per pagare i dipendenti c’è fino ad aprile. “Vista la situazione di liquidità è già un miracolo che arriviamo fino a fine aprile. Ne conseguirà presumibilmente che verrà chiuso definitivamente l’aeroporto. È inutile creare illusioni: i soldi ci sono fino alla fine di aprile e non un giorno di più”, aggiunge alla RSI. “Se dovessimo perdere, quindi se la popolazione dovesse dire no a un futuro all’aeroporto, il giorno dopo al più tardi dovremo portare i libri davanti al giudice”.

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