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10.02.2020 - 17:500
Aggiornamento: 18:29

Ferrara: "Che pena, povero Ticino". Fonio: "Mi criticarono quando parlai di licenziamenti: e ora..."

Arrivano i primi commenti a caldo alla notizia che i 74 dipendenti dell'aeroporto di Lugano riceveranno la disdetta cautelativa del rapporto di lavoro. La liberale: "A sinistra rincorrono ideali, noi soccorriamo le persone. Ai ticinesi la scelta"

LUGANO - 74 persone riceveranno la disdetta cautelativa. Ovvero, se i referendum non saranno favorevoli allo scalo, tutti a casa.

Una doccia fredda, senza dubbio. E a stretto giro di posta, arrivano i primi commenti politici.

"Che pena dover dire “l’avevamo detto”, scrive Natalia Ferrara. "Ogni giorno incontro persone licenziate o con il proprio impiego appeso ad un filo. Ogni giorno mi batto per lasciare attaccato addosso a questo Ticino un briciolo di carne. Siamo quasi all’osso, sì. Lavoro non ce n’è, altro che saper leggere dati e statistische, basta avere orecchie per sentire. Qui una società privata - ma legata a doppio filo al Cantone e alla Città di Lugano e dunque a fondi pubblici - si trova costretta a recapitare delle disdette cautelative a tutti i propri dipendenti", prosegue.

"Che pena, povero Ticino che a causa del miraggio della decrescita felice si dimentica che senza lavoro cresce solo la tensione sociale. Mi auguro che alle urne le cittadine e i cittadini sapranno mettersi nei panni di chi un lavoro non ce l’ha o di chi se lo tiene stretto... se solo non glielo strappiamo", è la sua speranza. "Sinistra e Verdi in questo caso rincorrono ideali, noi altri soccorriamo le persone. Alle ticinesi e ai ticinesi la scelta".

"Ricordo ancora le critiche ricevute nelle scorse settimane a seguito di un mio post sul tema Aeroporto, che metteva al centro del dibattito i licenziamenti dei lavoratori dello scalo ticinese", commenta amareggiato Giorgio Fonio, di PPD e OCST. "Detto fatto. Per ora l’unica certezza è questa.  74 persone si vedranno recapitare la disdetta del rapporto di lavoro". 

Il Comitato referendario ha voluto dire la sua. "Non si vota sulla chiusura dell’aeroporto, ma sul finanziamento pubblico", ha fatto notare. "In nessun caso si vota sulla chiusura totale dell’aeroporto" .Per quanto concerne i dipendenti, "per promuovere un rilancio illusorio dell’aeroporto si fa leva sui posti di lavoro da salvare. Ma i posti di lavoro legati ai voli di linea sono di fatto già persi. Va dunque pianificato e finanziato da parte della Città e del Cantone il ricollocamento dei dipendenti non più occupabili, che non hanno alternative valide: sia i dipendenti del settore privato (trasporti, logistica, sicurezza…), sia quelli del settore parapubblico".

 

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