LUGANO - Socialisti, verdi e comunisti chiedono alla Città di Lugano di muoversi per aiutare famiglie e piccole aziende a parare il colpo degli aumenti dei costi dell'energia. L'idea è al momento quella di destinare parte dei dividenti dell'AIL a compensare gli aumenti, creando un fondo.
L'interpellanza è stata presentata da Edoardo Cappelletti (PC – Gruppo PS-PC), Giovanni Albertini (MTL), Danilo Baratti (I VERDI), Sara Beretta Piccoli (Indipendente), Niccolò Castelli (I VERDI), Raoul Ghisletta (PS), Marisa Mengotti (I VERDI), Dario Petrini (PS), Tessa Prati (PS) e Aurelio Sargenti (PS) e, oltre alle richieste, fotografa molto bene la situazione.
I numeri di quanto sta succedendo
Infatti, parlando di quanto sta accadendo, dove l'aumento dei prezzi viene motivato "da un incremento del costo del gas che è stato causato anche dal prolungarsi del conflitto in Ucraina", viene spirgato come "nel 2023 un nucleo familiare tipo pagherà 26.95 centesimi per chilowattora (ct./kWh), ovvero 5.77 ct/kWh (+ 27%) rispetto al 2022; per quanto concerne le piccole e medie imprese (PMI), si stima invece che il prezzo totale mediano aumenterà del 24%. Tuttavia, il rincaro può essere più elevato a seconda della regione".
Per quanto concerne il Ticino, "a titolo esemplificativo, a livello cantonale è previsto che l’aumento medio delle bollette per economia domestica ammonterà circa al 30% per le Aziende Industriali Mendrisio (AIM), al 6.9% per l’Azienda Multiservizi Bellinzona (AMB), al 20-25% per la Società Elettrica Sopracenerina (SES), al 3.8% per l’Azienda di servizi industriali di Chiasso (AGE) e al 28% per l’Azienda Elettrica di Ascona. Per l’utenza di Mesolcina e Calanca, è stato paventato invece un rincaro pari addirittura al 65-70%. Agli inizi del mese di settembre le Aziende Industriali di Lugano (AIL SA) hanno annunciato che, a fronte di rincari sui mercati internazionali dell’elettricità e del gas naturale, le tariffe applicate alla clientela subiranno un aumento tra il 30-40%. Questo incremento è quantificabile per un’economia domestica di medie dimensione in circa Fr. 200.- all’anno in relazione all’elettricità, mentre l’aumento effettivo per il gas naturale a scopo di riscaldamento dipenderà molto dalla temperatura ambientale". Inoltre, tutto ciò fa seguito ad aumenti dell'elettricità che si notano ormai da anni, senza considerare l'inflazione ormai al 3,5%.
La proposta: "Si usino i dividendi dell'AIL per mitigare gli aumenti"
"Una soluzione che può essere adottata consiste nella destinazione di una parte degli utili di AIL SA al contenimento delle tariffe. Da una parte, ciò potrebbe avvenire grazie a una riduzione del dividendo dell’Azienda, nell’ottica di impiegare una parte di quanto trattenuto per attenuare gli aumenti tariffali (misura che oggi rischia tuttavia di essere tardiva). Dall’altra, si potrebbe invece più efficacemente mantenere il versamento del dividendo di AIL SA alla Città, vincolando tuttavia una parte di questo importo alla creazione di un fondo di sostegno per famiglie e PMI (cfr. capitolo 5)", scrivono Cappelletti e cofirmatari. "Si evidenzia oltretutto che una simile forma di intervento è stata prospettata anche da Mister Prezzi, il quale proprio di recente ha dichiarato su Le Matin Dimanche che ‘‘sarebbe possibile per i Cantoni o i Comuni, che spesso sono i proprietari delle società elettriche, restituire parte dei dividendi che le società apporteranno o hanno apportato in passato. Questa opzione dovrebbe essere presa in considerazione, ma alla fine la decisione spetta ai politici’’. Del resto, in questo momento di rincaro non sarebbe corretto che la Città continuasse a ‘‘fare cassetta’’ sulle spalle dei consumatori finali".
"A titolo informativo va poi ricordato che, senza contare i dividendi straordinari, negli ultimi anni AIL SA ha distribuito al Comune dei dividendi pari a circa Fr. 9.2 milioni annui. Stando al Rapporto annuale dell’Azienda del 2021, l’utile operativo netto ammonta inoltre a Fr. 16'831'690.- e le riserve facoltative da utile corrispondono a Fr. 15’578'612.-. Pertanto, riteniamo che al momento attuale siano date le dovute premesse per compiere uno sforzo straordinario nel contenimento delle tariffe, reindirizzando miratamente almeno una parte dei dividendi di AIL SA verso l’utenza più bisognosa", prosegue l'interpellanza.
Quei soldi dovrebbero servire, almeno in parte, "alla creazione di un fondo comunale finalizzato a sostenere le economie domestiche e le PMI confrontate con una situazione di maggiore precarietà. Lo scopo del fondo sarebbe pertanto quello di contenere in maniera mirata, in base alla capacità economica e almeno per la durata del 2023, il prezzo dell’energia degli utenti finali sul territorio comunale serviti da AIL SA". E AIL potrebbe suggerire alle altre aziende elettriche ticinesi di fare lo stesso.
Le domande dell'interpellanza
Il testo si conclude con una serie di domande al Municipio:
"1. Come giudica l’aumento delle tariffe dell’energia prospettato da AIL SA e quali provvedimenti ha adottato o intende adottare per contenere questo rincaro?
2. Come si valuta la creazione di un fondo comunale a sostegno delle economie domestiche e delle PMI più in difficoltà almeno per il 2023, alimentato da una parte dei dividendi di AIL SA?
3. Sarebbe nel caso possibile e opportuno riversare in questo fondo anche la tassa di utilizzo del demanio pubblico (oggi addossata al consumatore finale) corrisposta da AIL SA alla Città?
4. Come si pone rispetto alla promozione di una forma di concertazione con gli altri Comuni serviti da AIL SA, per quanto attiene alla creazione di un fondo di sostegno analogo?
5. Quali margini ed eventuali vantaggi si ritiene possano ancora esservi per contenere l’aumento delle tariffe di AIL SA nel 2023, mediante un’apposita riduzione dei dividendi versati alla Città?
6. Come vengono ritenuti la strategia di approvvigionamento e il portafoglio di produzione propria da AIL SA, in relazione alle esigenze di sicurezza e di sostenibilità energetica odierne?".