di Franco Celio*
Su laRegione dello scorso 9 settembre, l’avvocato Diego Scacchi, già sindaco di Locarno e, fino a non molti anni fa, esponente di spicco del PLR, critica duramente il suo ex partito.
Ad irritarlo in modo particolare sembra essere la di lui pretesa svolta a destra del partito e la decisione dello stesso di congiungere le proprie liste per il Consiglio nazionale con quelle del PPD, formando così, a suo dire, una coalizione priva di progetti di ampio respiro. L’intesa col PPD lo fa inoltre gridare alla “sconfessione della laicità” (anche se, a rigore, si potrebbe parlare semmai di ripensamento del laicismo, ma tant’è...) e ad auspicare la sconfitta nell’elezione al Consiglio degli Stati dell’ex presidente Merlini (“reo” di correre in tandem con Filippo Lombardi e di aver preso la parola davanti al congresso del PPD). L’autore invita perciò a votare le liste e i candidati del Partito socialista, cui riserva ditirambici elogi, o di altri ad esso associati.
Non so naturalmente in che misura tali raccomandazioni saranno seguite. Ma questo
poco importa. Ognuno è naturalmente libero di dire quel che pensa e di agire (o di invitare altri ad agire) di conseguenza. A mio modo di vedere, comunque, certe etichette stereotipate (“de-
stra”, “sinistra” o “centro”, per quel tanto o poco che queste definizioni possono significare), con le relative accuse di estremismo (riservate sempre e solo ai nemici) lasciano il tempo che
trovano. Servono tutt’al più ad indicare amici e nemici in modo aprioristico e generico, senza
alcun esame delle ragioni o dei torti per cui Tizio o Caio ha preso determinate posizioni su questo o quel tema.
In ogni caso, a mio sommesso parere, quel che conta per il cittadino-elettore la posizione dei vari partiti sui temi concreti, che lo toccano da vicino: economia, socialità, sicurezza, formazione, trasporti, libera circolazione Accordi bilaterali, accordo-quadro, eccetera. Viceversa, i determinismi o le vituperazioni espresse dalle etichettature generiche dette sopra, difficilmente potranno convincere qualcuno a votare in un modo o in un altro.
*ex granconsigliere PLR