Oltre L'economia
01.09.2017 - 11:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Martinetti legge l'economia ticinese, "i servizi costituiscono il 70% di tutti i posti di lavoro. Purtroppo la loro varietà è spesso ignorata: si pensa solo a quelli finanziari"
"Invece vi sono dal commercio ai servizi sanitari", precisa il direttore della Camera di Commercio del Ticino. "E bisognerebbe tenerne conto quando si affrontano temi delicati quali per esempio il frontalierato. La lettura del meta-settore è difficile, ma..."
di Glauco Martinetti*Continua il viaggio all’interno dei vari settori dell’economia ticinese nel quadro dei 100 anni della Cc-Ti. Questa volta l’attenzione è dedicata ai servizi. Il settore terziario ticinese conta oltre 27’000 aziende e 124’000 lavoratori a tempo pieno, il che costituisce circa il 70% dei posti di lavoro dell’intera economia cantonale. Cifre innegabilmente importanti per una realtà economica estremamente diversificata come quella ticinese.
Purtroppo nella discussione pubblica questa varietà è troppo spesso ignorata, visto che è abbastanza usuale considerare il settore terziario come limitato ai servizi legati soprattutto al mondo finanziario, dimenticando tutto il resto, dal commercio ai servizi sanitari.
Sarebbe opportuno tenerne conto, soprattutto quando si affrontano temi importanti e delicati come il frontalierato, perché il settore terziario racchiude in sé realtà aziendali diversissime fra loro, con competenze professionali molto ampie.
Inevitabile quindi che anche l’andamento del meta-settore sia di difficile lettura. Se pensiamo all’evoluzione degli ultimi anni, i dati ufficiali del Cantone indicano come vi sia stata una riduzione per il comparto dei servizi finanziari ed assicurativi sul valore aggiunto lordo, con una variazione nel 2014 da 2 a 1,9 miliardi di franchi circa. Questo nonostante l’ambito finanziario offra ben il 6,4% dei posti di lavoro dell’intera economia ticinese, una quota superiore a quella dello stesso ambito su scala nazionale (5,8%).
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