CRONACA
Il PLR e la Posta, "il ruolo è cambiato: giusto confrontarsi sul servizio pubblico ma anche cercare alternative che possono essere opportunità"
Il vicepresidente del partito Sebastiano Gaffuri: "con email, ebanking e servizio libero dei pacchi, il ruolo della Posta si è ridimensionato. Vanno cercate soluzioni che vadano a vantaggio dell'utenza"
TRIBUNA LIBERA

Uffici postali, atto secondo

07 DICEMBRE 2016
TRIBUNA LIBERA

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15 FEBBRAIO 2017
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15 FEBBRAIO 2017
BREGGIA – In un periodo in cui le chiusure degli uffici postali tengono banco, con il Cantone che protesta, il Partito Liberale ha voluto mostrare, tramite un paio di articoli di Opinione Liberale che abbiamo ripreso, che le alternative esistono: basti vedere Muggio e Caneggio, dove i negozi di paese sono risorti grazie all’idea di integrare in essi gli uffici postali, o Capolago che si è visto mettere a disposizione un’ex cancelleria comunale.

Delle possibili alternative, e delle strade da seguire abbiamo parlato col sindaco di Breggia"e vicepresidente del PLT, Sebastiano Gaffuri.

Attraverso Opinione Liberale avete presentato delle alternative alle chiusure totali, qual è la sua opinione sul tema?

“Quello degli uffici postali è un tema che mette parecchia incertezza nella popolazione, e la getta anche sul ruolo del servizio pubblico, su cui è giusto che la politica si interroghi e dibatta. D’altro canto, occorre essere coscienti che in taluni casi, e gli esempi ci sono, non sempre le chiusure degli uffici postali devono essere lette solo in senso negativo, dove la Posta ha trovato l’alternativa. A Breggia la chiusura ha permesso di aprire le agenzie postali all’interno dei negozietti di paese, che senza di essa non potrebbero probabilmente sopravvivere: paradossalmente, se la Posta andasse via”.

Insomma, pare di capire che ad un certo punto bisogna rassegnarsi al fatto che i tempi cambiano e le chiusure sono inevitabili, è corretto?

“È giusto che se ne parli, il Consiglio di Stato ha chiesto una moratoria. D’altra parte però si devono cercare anche delle alternative che vadano a vantaggio dell’utenza. I casi citati, da Capolago a Breggia, mostrano come si sia chiuso un ufficio postale tradizionale come lo conoscevamo, ma come contemporaneamente si sono per esempio ampliate le fasce orarie. Per le zone periferiche, ci sono anche dei piccoli vantaggi. È vero, non si possono fare pagamenti superiori a 500 franchi però essi sempre più spesso vengono fatti da casa”.

Sembra di intuire un profondo ragionamento da parte del PLR sul ruolo della Posta e sulle sue modifiche nel tempo…

“Il ruolo della Posta è cambiato e bisognava presagire quando sono arrivate le email e l’ebanking che si sarebbe ridimensionato. Penso anche all’invio di pacchi postali che è libero, e dunque può essere effettuato anche tramite altri canali”.

Sono questioni a cui nessuno ha pensato, come ce lo spieghiamo?

“Non si è preso coscienza dei cambiamenti, forse. Ci si deve confrontare coi dati oggettivi, che sono diversi a volte dalle percezioni. È giusto che ci sia confronto ma anche valutare altre forme di inserimento della Posta nel territorio. Credo che le informazioni che stiamo dando, con gli approfondimenti, vadano nella direzione di far vedere alla popolazione che ci sono anche queste realtà”.

Forse protestare non è la sola via, ma anzi bisogna agire in modo diverso: questo traspare dal vostro modo di ragionare. Se capitassero degli altri casi in comuni con sindaci liberali, agireste in questo modo?

“Secondo me ci sono, soprattutto nelle zone periferiche e nelle Valli, si possono anche ampliarle agenzie postali, se si trovano accordi coi Comuni, con le cancellerie e con i negozietti. Anche in luoghi dove gli uffici non ci sono mai stati possono arrivare sotto forma di agenzia. E potrebbe nascere una nuova opportunità”.

Partendo dall’esempio di Breggia, la popolazione come ha recepito la novità?

“A Morbio Superiore non si parla ancora di chiusura, c’è stata una riduzione degli orari di apertura. Se un domani dovesse esserci una necessità di chiudere, comprovata da numeri oggettivi, il Comune scenderà in campo per trovare delle alternative. Ripeto, è corretto che vi sia un dibattito sul ruolo del servizio pubblico, che non è solo la Posta ma anche la radio televisione, però si deve essere precursori dei tempi, anticipare il futuro. E gli esempi che stiamo cercando di portare all’opinione pubblica sono virtuosi: lo dico io come sindaco di Breggia, così come il presidente della cooperativa, e se si parla con la popolazione ciascuno dirà la stessa cosa”.

Paola Bernasconi

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