Cronaca
28.05.2018 - 14:150
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Un rosario, e non solo, di riparazione al Gay Pride si farà! E un sondaggio fa emergere che i ticinesi non sono molto favorevoli alla manifestazione
Un gruppo cattolico italiani, molto radicale, desidera pregare "in riparazione all'oltraggio arrecato all'Onnipotente. Lugano, con la collaborazione economicamente iperinteressata delle autorità, organizza una manifestazione improntata su rapporti contro natura e snaturati addentellati". Programma da oggi in poi...
LUGANO – Alla fine, un rosario di riparazione per il Gay Pride si farà, o almeno queste sono le intenzioni. A organizzarlo è un gruppo di cui si sa poco, dal nome “Chiesa e Post Concilio”, italiano ma con la presenza di ticinesi. Un gruppo che dal suo blog appare fortemente conservatore.
Dure infatti le parole riservate sia contro i cristiani che non hanno nulla contro il Gay Pride sia verso chi lo organizza. “Dopo le lodevoli reticenze degli scorsi anni che un po' facevano ben sperare, ora pure a Lugano, con la collaborazione economicamente iperinteressata delle autorità locali, facendo scaltra leva sullo sfruttamento delle notevoli potenzialità paesaggistiche e turistiche della regione, l'amena città sul golfo sarà teatro per quasi una settimana di una varietà di manifestazioni improntate ai rapporti contro natura e snaturati addentellati, con perfino esplicito invito alle famiglie (da parte dell’ente organizzatore) di portare i loro figlioletti, evidentemente affinché già fin dalla tenera età e in modo molto tangibile e socialmente integrante possano essere iniziati alla sconsiderata ideologia omosessualista: un vero e proprio attentato all’innocenza dell'infanzia, con l’avvallo compiacente dell’amministrazione comunale. Appunto nel tipico ormai super-collaudato clima di godereccio orgoglioso festino, così da inneggiare tutti insieme appassionatamente a distorti concetti di "solidarietà", "accoglienza" e a sbandierati presunti “diritti umani”, si legge infatti.
E oggi la notizia del rosario, a cui bisogna iscriversi indicando i dati fondamentali ed anche la propria parrocchia e il proprio sacerdote di riferimento. Il luogo non viene ancora indicato, ma verrà comunicato alle persone che si aggregheranno, segno che n0n si desidera farlo conoscere forse per evitare polemiche e scontri. “L’avevo anticipato su questo blog il 9 maggio scorso e ora confermo che a Lugano, nel giorno del corteo del gaypride, cioè sabato 2 giugno, si pregherà in riparazione all'oltraggio arrecato all’Onnipotente. Chiamiamo dunque a raccolta tutte le persone di buona volontà disposte a contrastare il mainstream ecclesiale secondo cui non si può e non si deve pregare in riparazione, in quanto si dovrebbe soltanto mettersi in ascolto, essere dialoganti, e non opporre un movimento di resistenza spirituale tutte le volte che vi sia qualcuno contrario alle nostre idee o alle nostre impostazioni morali. Concezione, questa, che rivela un rapporto con Dio… Non personale, non dettato dal timor di Dio, non di devoto rispetto per la sua Creazione, non di accorata difesa della sua Legge e dei suoi divini diritti, non fondato sul Regno sociale di Cristo in terra; cioè in definitiva... non con Dio al centro, ma impostato su un livello di Dio come idea dell'uomo su di Lui, di legittima posizione soggettiva personale caratterizzata da un alto ideale, che deve comunque trovare un suo posto in armonia con l’universo e in ottemperanza ai principi dei diritti umani, cioè in definitiva... con l'uomo al centro”.
Il programma è ampio: “da oggi lunedì 28 maggio a venerdì 1° giugno in privato la Coroncina della Divina Misericordia, da concludere con la preghiera di S.Leone XIII a S.Michele Arcangelo, quella che si recita senza interruzione dal 1886 al termine della S.Messa Cattolica Tradizionale; sabato 2 giugno nel giorno della parata, ci troveremo insieme in un determinato luogo che verrà comunicato a tempo debito a chi si annuncia, per pregare insieme il S.Rosario, sempre intercalato ad ogni decina dalla sopraccitata preghiera; domenica 3 giugno presenzieremo tutti insieme alla S.Messa, che sarà celebrata secondo la medesima intenzione di riparazione all'oltraggio contro l’Onnipotente Creatore e Redentore”.
Se il Comune abbia dato il permesso, non è dato sapersi, ma è probabile di no. Se non vi sono bancarelle eccetera, si può anche non richiedere. Sicuramente, il non voler comunicare il luogo di svolgimento serve anche a impedire che qualcuno faccia in modo che non si possa svolgere.
Il gruppo non ha comunque alcun legame con Helvetia Christiana.
Intanto, non tutti i ticinesi appoggiano il Gay Pride, è già emerso da alcuni sondaggi. Uno lo ha condotto la pagina Facebook Rumors, con quasi 2'000 votanti (1'867 per la precisione): il 42% si è detto in disaccordo. “Assolutamente contrario... e sono gay! Non è sicuramente facendo una pagliacciata simile il modo per farsi accettare”, scrive qualcuno. “Il Gay Pride è semplicemente una scusa per fare festa e ridicolizzare l'omosessualità, per il bene delle persone che potrebbero partecipare è decisamente sconsigliabile fare questo evento inutile e che di sicuro non favorisce i diritti del omosessualità”, aggiunge qualcuno altro.
Interessante una riflessione: “Da etero vi dico che viviamo in un cantone ancora chiuso per accogliere certe manifestazioni. Ci sarebbero tanti gay e lesbiche che non parteciperebbero per via di tutti i pregiudizi della gente. Per paura di mostrarsi per la loro natura “diversa” per paura che il proprio datore di lavoro possa cambiare idea e tanto altro. Però è anche vero che se nessuno fa nulla non cambierà mai nulla”.
L’idea comune non è contro l’omosessualità (e ci mancherebbe!) ma contro l’immagine che viene, secondo i votanti, trasmessa, ovvero la peggiore. Anche se per qualcuno, se ci si esalta per il carnevale…
La manifestazione, senza dubbio, darà vita a calde giornate, non solo dal punto di vista metereologica.