CRONACA
Beltrami tuona, "basta avercela col rally! Chi ha subito un danno sarà risarcito"
L'organizzatore spiega nei dettagli l'apparato di sicurezza messo in campo durante il Rally Ronde. "Eravamo pronti per ogni evenienza"

CHIASSO – Sempre tartassato dalle polemiche. È il Rally Ronde, amato e odiato, come ogni manifestazione, contestato perché i permessi sarebbero, secondo gli oppositori, stati chiesti troppo tardi, querelato per una presunta poca sicurezza dopo.

“In nessun sport può esserci rischio zero ma utilizzare l’aspetto sicurezza per combattere uno sport che a una parte politica non piace lo trovo sbagliato, meschino e subdolo”, aveva scritto Piero Marchesi, presidente dell’UDC, appassionato di rally. Facendo capire che a suo dire l’attacco è politico, dato che fra gli oppositori c’erano Verdi, PS e MPS. Ha chiesto una forte replica.

Abbiamo contattato l’organizzatore, Max Beltrami, che ha risposto spiegando come ci si è organizzati per garantire la sicurezza.

“A quello scopo durante la manifestazione erano presenti 250 commissari di percorso sulle prove speciali tutti equipaggiati di bandiera e estintore, 3 Capi prova, 3 Vice Capi prova, 30 Cronometristi, 3 Direttori di gara, 2 Operatori radio, 6 Commissari tecnici della federazione svizzera dell’automobile, 3 Commissari sportivi della federazione svizzera dell'automobile
4 Ambulanze con soccorritori professionisti, 3 Medici di urgenza con relativa vettura, 6 Camion Pompieri con relativi militi con tutti i servizi del caso, 10 Agenti della polizia comunale sulla prova speciale del Penz”.

Inoltre, “la popolazione residente sulla prova viene avvisata 15 giorni prima con una comunicazione a tutti i fuochi. Sulle prove speciali 10 giorni prima ci sono dei cartelli di chiusura strade per avvisare i cittadini”, aggiunge.

In merito a chi ha denunciato, “la signora in questione lo scorso anno ha subito un danno che è stato completamente sistemato e risarcito e sarà cosi anche quest'anno”.

Poi Beltrami si arrabbia. “Ogni giorno ci sono vittime sulla strada! Al nostro rally con questo apparato di sicurezza cerchiamo di essere pronti per qualsiasi evenienza. È smetterla adesso di avercela con il rally e soprattutto la stampa scritta dovrebbe eticamente imparare di magari chiedere anche agli interessati una replica (cosa che noi abbiamo fatto, ndr)”.

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