BERNA - Una ripartizione proporzionale alla popolazione, anche se ci saranno delle eccezioni, in particolar modo per non separare i nuclei familiari. Se all'inizio l'assegnazione dei profughi ucraini è stata con pochi criteri certi, adesso lo Stato maggiore asilo ha determinato delle regole più stringenti. Il Ticino, per esempio, era stato uno dei Cantoni più generosi, grazie alla presenza del centro di registrazione di Chiasso, alla presenza di una comunità ucraina sul territorio e alla generosità dei privati (leggi qui).
Infatti, una enorme percentuale delle persone presenti nel nostro cantone in fuga dalla guerra sono ospitate in case private (leggi qui, leggi qui, leggi qui).
Ora chi arriverà sarà inviato nei Cantoni che hanno accolto meno persone, anche se hanno già una ipotesi di alloggio, fa sapere la SEM. Infatti, "dal 25 aprile 2022, su richiesta dei Cantoni, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) si basa nuovamente sulla chiave di ripartizione proporzionale alla popolazione per assegnare ai Cantoni i profughi provenienti dall’Ucraina registrati in un centro federale d’asilo. Da tale data, anche i profughi che dispongono già di un alloggio privato vengono attribuiti prioritariamente ai Cantoni che sinora hanno accolto un numero di persone proporzionalmente inferiore rispetto ad altri. È fatta eccezione per i profughi che desiderano abitare con la famiglia nucleare o nelle sue vicinanze e per le persone vulnerabili bisognose di particolare assistenza. Inoltre, le famiglie nucleari possono rimanere insieme", si legge in una nota.
"Nella seduta dell’11 maggio 2022, SONAS ha confermato i criteri definiti il 25 aprile per l’assegnazione cantonale dei profughi, compresi i criteri eccezionali. In casi di rigore non espressamente contemplati da questi criteri, la SEM può inoltre, previa consultazione e con il consenso del Cantone interessato, assegnare i profughi a un Cantone che ha già accolto un numero di persone superiore a quanto previsto dalla chiave di ripartizione. Si pensi al caso di famiglie i cui figli sono scolarizzati già da un certo tempo. La Confederazione e i Cantoni invitano i profughi ucraini a farsi registrare rapidamente dopo il loro arrivo in Svizzera, in modo che l’assegnazione cantonale e l’alloggio possano essere determinati in modo rapido e duraturo. Peraltro, i profughi hanno diritto alle prestazioni statali solo a decorrere dall’assegnazione cantonale", continua il comunicato.
Per quanto riguarda le persone vulnerabili, ora "possono rimanere qualche giorno in più nelle strutture della Confederazione. In questo modo le autorità cantonali hanno più tempo per trovare alloggi adeguati. Al momento la SEM gestisce circa 9000 posti di alloggio. All’occorrenza possono essere allestiti altri 1400 posti letto in sale polivalenti dell’esercito".