Politica
12.06.2017 - 08:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Righini bacchetta la Lega, "il casellario non ha impedito di distribuire permessi facili, e nemmeno di darli a un mafioso..."
Il presidente socialista sull'uscita di Bignasca: "prima decida se rimanere in Ticino o andare in Spagna. Abbia però il coraggio di ammettere che la lotta all'illegalità e alle mafie non passa dal casellario"
BELLINZONA - "Ma non era in partenza? Prima di tutto deve decidere se andare in Sardegna o star qui in Ticino", esordisce il presidente del PS Igor Righini quando gli chiediamo un parere su quanto pubblicato da Attilio Bignasca sul Mattino della Domenica, ovvero la volontà, forse, di provare a raccogliere 15mila firme per far revocare il Consiglio di Stato.
Da parte democentrista, Piero Marchesi si è detto disponibile a scendere in campo. Di tutt'altro avviso Righini, che non ritiene il caso del casellario giudiziario così importante, e la misura che verrà tolta determinante a tal punto.
"Una volta che avrà deciso cosa fare, parlare di questo ed altro senza dimenticare che il casellario non ha impedito ad esempio al Dipartimento dell'Interno (a guida leghista, ndr) di distribuire permessi facili oppure inqualificabili come quelli a un mafioso nonostante la segnalazione della Procura federale che Gobbi ha ignorato", attacca infatti. "La lotta all'illegalità e alle mafie non passa dal casellario. Abbia perlomeno il coraggio di riconoscerlo".