Politica
10.09.2017 - 13:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Caso chiuso? Macché, Quadri cannoneggia Mattei, "non è qualificante il fatto che un deputato sia un buzzurro. Scusati come si deve oppure taci!"
Dalle colonne del Mattino si parla ancora del post del granconsigliere di MontagnaViva. "La smetta con la fregnaccia del metodo leghista: quello è il suo metodo, utilizzare la sfera intima degli avversari, o menzogne su di essa, per infangare e denigrare il Movimento di appartenenza"
LUGANO – Il caso Mattei sembrerebbe essere chiuso, lo ha detto lo stesso rappresentante di MontagnaViva. Ma non per la Lega, che non ha perso l’occasione di tornare sulla questione dalle pagine del Mattino, con un lungo intervento di Lorenzo Quadri.
“Questi sono gli abissi di bassezza raggiunti dagli anti-leghisti ed anti-udc. Costoro, pur di dare addosso agli odiati “populisti”, si servono della vita privata, addirittura della sfera intima delle persone. Non solo se ne servono, ma arrivano pure ad inventare menzogne in tali ambiti, che con la politica nulla hanno a che vedere. E guarda caso, a ricorrere a simili schifezze sono poi gli stessi che si sciacquano la bocca con il “rispetto” e con la correttezza nel confronto politico. Naturalmente solo quando fa comodo a loro. Morale rigorosamente a senso unico!”, comincia il Consigliere Nazionale.
E le scuse di Mattei? “Come se non bastasse, il buon Mattei non si è nemmeno scusato “come si deve” con il collega parlamentare grezzamente infamato. Si è limitato a fingere di farlo”.
La motivazione addotta, ovvero il voler sensibilizzare sugli insulti col linguaggio leghista, proprio non lo convince. “Ah ecco: si tratterebbe dunque di un sofisticato esperimento comunicativo. Simili fregnacce non abbiamo alcuna intenzione di farle passare sotto silenzio. Ma chi si pensa di prendere per i fondelli? Già non è proprio qualificante il fatto che un deputato in Gran Consiglio sia un buzzurro. Che poi il deputato in questione nemmeno si assuma le proprie responsabilità, ma si arrampichi sugli specchi per dare la colpa ad altri, è un’ulteriore aggravante. Queste cose si fanno sì nelle aule. Ma in quelle degli asili d’infanzia. Non in quelle dei parlamenti”.
Ma fra ciò che fa regolarmente il Mattino e quanto scritto da Matteo è per Quadri sostanzialmente diverso: “Ad utilizzare la sfera intima degli avversari - o addirittura menzogne sulla sfera intima degli avversari – con l’obiettivo di infangarli (e per denigrare di riflesso il movimento politico d'appartenenza) non sono né la Lega né il Mattino. È Mattei. E sono anche certe cerchie antileghiste che poi si riempiono ipocritamente la bocca con il 'rispetto'. Per cui, che la pianti con la fetecchiata del “metodo leghista”. Quello è il suo, di metodo. A Mattei lo diciamo in dialetto per essere, come dice lui, più vicini alla realtà della gente: “dagan na feta”, e scusati come si deve. Senza arrampicarti sugli specchi. Senza cercare patetiche scuse. Senza tirare in ballo altri. Oppure taci”.
Mattei replicherà, oppure, per lui, è davvero caso chiuso?