Politica
31.01.2018 - 12:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Ricordate la lettera di Marchesi? I Verdi rispondono, "non potete volere la botte piena e la moglie ubriaca. Diciamo no, perché per noi non è la soluzione"
Nessuno aveva replicato in modo ufficiale alla richiesta del presidente democentrista, lo fa ora la co-coordinatrice Bottinelli (pur riprendendo quanto già detto al nostro portale": "siamo contenti che sia stata lanciata questa iniziativa: aprirà un vero dibattito. Ma secondo noi..."
BELLINZONA - Qualche tempo fa, il presidente dell'UDC Piero Marchesi aveva inviato una missiva a presidenti e coordinatori dei partiti ticinesi per chieder loro di aderire al Comitato per la raccolta delle firme per mandare la popolazione al voto sulla libera circolazione delle persone, che desidera abolire.
Pur sapendo già di trovarsi di fronte a risposte negative, aveva motivato parlando del bisogno del Ticino di unirsi a favore del mercato del lavoro.
Nei giorni seguenti, avevamo raccolto le repliche di Jessica Bottinelli dei Verdi e di Bixio Caprara del PLR. Ufficialmente, al di là delle risposte da noi sollecitate, nessuno si era espresso, facendo finire l'iniizativa di Marchesi un po' nel dimenticatoio.
I Verdi, sempre a firma di Bottinelli, hanno risposto, e, seppur riprenda pari passo le motivazioni addotte nell'intervista al nostro portale (vedi suggeriti), la riportiamo comunque integralmente, come unica replica ufficiale a una lettera che presupponeva delle risposte, anche negative:
"Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra soddisfazione nel vedere lanciata questa iniziativa che aprirà un vero dibattito sul tema della libera circolazione in tutta la sua globalità e non parziale come successo in passato per iniziative puntuali che di fatto non hanno portato a risultati concreti.
Vero, in Ticino gli effetti secondari dovuti alla libera circolazione delle persone sono nefasti. Ne siamo consapevoli,infatti da anni chiediamo a gran voce l’implementazione diuna serie misure d’accompagnamento, specialmente pensate per le regioni di confine, che possano proteggere dalle derive negative della libera circolazione. Sicuramente non esiste un’unica soluzione ma solo un insieme di interventi coerenti.
Constatiamo tuttavia un fondo di incoerenza nei vostri intenti: se da una parte voi e altri partiti borghesi inneggiate alla libertà di mercato, l’apertura dei flussi finanziari e la deregolamentazione di mercati, dall’altra poi volete chiudere le frontiere e impedire la mobilità delle persone: non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca.
I Verdi del Ticino si oppongono da sempre a questo modo di fare economia che distrugge il tessuto socio economico della nostra regione, mettendo in ginocchio famiglie intere devastate dagli effetti del dumping salariale. Questa economia ghiotta di territorio che ha visto il nostro cantone tappezzarsi di capannoni e arrivare al collasso totale della rete viaria. Dove sono i reali benefici per la nostra gente? Aumento del numero di ditte e dei posti di lavoro da una parte, ma parallelamente crescita del numero di persone in assistenza e iscritte in disoccupazione.
Per i Verdi del Ticino è chiaro che bisogna attivare al più presto provvedimenti atti a proteggere la popolazione residente. Non attraverso la chiusura delle frontiere ma con l’implementazione di un salario dignitoso per i lavoratori, favorendo l’assunzione dei residenti, promuovendo dei bonus fiscali per le ditte rispettose del territorio, dell'ambiente e sensibili alla formazione di apprendisti. Insomma ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta: peccato che i partiti borghesi, il vostro in primis, non hanno mai voluto appoggiare nessuna misura in favore dei lavoratori.
Ti ringraziamo quindi per la tua gentile proposta, ma proprio in considerazione di quanto sopra espresso, ti comunichiamo di non voler aderire al comitato a sostegno dell’iniziativa UDC “Per un’immigrazione moderata”".