BERNA – Cassis ha detto che sull’accordo quadro ci sono delle discrepanze tra UE e Svizzera (Lombardi aveva parlato, prima che il testo fosse reso noto, di un 70% di soddisfazione…), in particolare sulle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone e sulla direttiva sulla cittadinanza UE, mentre secondo il commissario europeo Hahn era tutto concordato. Chi dice la verità?
La Lega è furibonda. “Nuovo duro (forse definitivo) colpo agli ultimi residui di credibilità del Ministro degli esteri PLR Ignazio Cassis, (ex) doppiopassaporto. Stando alle dichiarazioni del commissario UE Johannes Hahn, il Consigliere federale PLR sull’accordo quadro istituzionale avrebbe raccontato falsità all’Esecutivo svizzero. E quindi a tutti gli attori coinvolti nella consultazione sul tema; oltre che ovviamente al parlamento ed ai cittadini svizzeri tutti”, si legge.
Se “la versione di accordo quadro uscita dalle trattative fosse condivisa in ogni suo punto”, per la Lega “vorrebbe dire che il PLR Cassis non solo ha mentito al Consiglio federale e a tutti i cittadini svizzeri sull’esito delle trattative, ma anche sulle sue intenzioni. Aveva infatti promesso alla Svizzera linee rosse invalicabili; invece le ha valicate senza remore”.
“Questa nuova dimostrazione di inaffidabilità da parte del Consigliere federale PLR è sconcertante. La gestione di un dossier gravido di conseguenze (nefaste) per la Svizzera come quello dell’accordo quadro istituzionale con l’UE non può essere lasciata a chi, come Pinocchio, immagina di trarsi d’impaccio mentendo a tutti”, prosegue il partito, che chiede “vista la cattiva gestione del dossier accordo quadro,la Lega dei Ticinesi che ne venga tolta la responsabilità al PLR Cassis, il quale ha dato prova di totale inaffidabilità. La consultazione sull’accordo, effettuata sulla scorta di informazioni fasulle, è evidentemente priva di valore. Se questi sono “i successi” che il PLR, in evidente stato confusionale, è corso a declamare, auguri”.
E ribadisce “ancora una volta, il proprio categorico NO all’accordo quadroistituzionale, che segnerebbe la fine della nostra sovranità”.