LUGANO - A suo avviso, come ha detto alla stampa ieri, i mercatini natalizi erano diventati un capro espiatorio: l'evento era gestito bene, le entrate erano controllate, c'era grande attenzione. Sostanzialmente, Marco Borradori ha difeso la scelta di organizzare il tanto discusso villaggio di Natale (qualche giorno fa aveva comunque affermato a liberatv che fosse ora di chiudere tutto).
Ma Lugano ha scelto di dire basta, da stasera sera le bancarelle saranno chiuse, e Lugano ha rinforzato la presenza della Polizia alla Pensilina Botta dove ci sono spesso assembramenti di giovani, in particolare da quando i ristoranti e i bar chiudono alle 19.
Sui social, il sindaco resta della sua posizione: i mercatini non erano "colpevoli" della gente che ammucchiava in pochi metri, senza rispetto delle distanze. "A malincuore e sicuri che non fossero la causa degli assembramenti in centro, oggi abbiamo deciso di chiudere i mercatini natalizi. Per rispetto verso le persone malate, i deceduti e il personale sanitario, Lugano ha risolto di implementare nuove misure restrittive", scrive.
"Confidiamo nella comprensione dei “mercatari” che verranno comunque rimborsati per la chiusura anticipata (la cui possibilità era stata annunciata prima dell’apertura)", precisa (e da qui si capisce che l'idea di fermarsi non era esclusa sin dalla partenza, una sorta di 'proviamo e se serve chiudiamo': la Polizia comunale stessa, ha spiegato Bertini commentando la decisione di chiudere, che trova giusta, aveva sconsigliato di organizzare il mercatino).
"Mi auguro che questo solleciti la coscienza e la responsabilità di tutti al rispetto delle norme di comportamento, violate troppe volte negli scorsi giorni, e che rappresenti anche un segnale forte per il Governo. La situazione è estremamente grave e deve essere affrontata con grande decisione", termina Borradori.