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Sanità
01.05.2017 - 21:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il Governo risponde: "i frontalieri con responsabilità di conduzione all'EOC sono dieci". Non solo il primario, dunque

Il Consiglio di Stato ha esposto considerazioni destinate a suscitare nuove polemiche. "Sarebbe opportuno che la scelta cada sui residenti, ma ai concorsi se ne presentano pochi. Per esempio..."

BELLINZONA – Non solo uno, bensì dieci. Sono i quadri medici frontalieri dell’EOC: la polemica si era scatenata a partire da un primario, assunto dieci anni fa alla clinica di Novaggio e ora divenuto primario a Faido nell’ambito della riforma del sistema riabilitativo cantonale. Lo aveva riferito liberatv.ch, ed era partita anche un’interrogazione, da parte di Tiziano Galeazzi e Lara Filippini dell’UDC, per chiedere lumi.

Dalla risposta del Governo, si evince che non è solo il primario, fra le figure mediche con responsabilità di conduzione, a vivere in Italia: oltre a lui, vi sono “3 vice primari e 6 capi servizio, di cui la maggior parte assunti in ambiti molto specialistici, quali la radiologia, la radiologia interventistica, la radioterapia, la medicina nucleare e della riproduzione”. In percentuale, il 10% di coloro che hanno responsabilità di conduzione.

Come mai? Il Consiglio di Stato cita il solito motivo, la “notoria carenza di medici formati in Svizzera in alcuni settori specialistici” oltre “alla scarsa partecipazione di medici residenti ai concorsi per determinate posizioni, come nel caso del recente bando per la ricerca di un medico capo clinica per la sede di Faido, al quale hanno riposto sono candidati italiani residenti all’estero e un sudamericano residente nel Canton Giura”.

Il primario da cui era partita la polemica a Faido è stato nominato senza concorso, ma si trattava solamente di estendere un campo di attività, come previsto dal contratto.

E riguardo al primanostrismo, ovvero alla volontà di scegliere dapprima fra indigeni, e al limite d far trasferire la persona in questione in Ticino, viene risposto che  “è sicuramente opportuno che a parità di requisiti la scelta debba cadere su candidati residenti e, subordinatamente, su candidati residenti all’estero ma disposti a trasferirsi in Ticino. Occorre però considerare anche i casi particolari, come quello in esame, per il quale qualifiche ed esperienza, assenza di alternative comparabili e fonate ragioni di ordine famigliare hanno motivato l’eccezione”.

D’altronde, precisa il Governo, l’EOC è un ente autonomo e l”a scelta dei collaboratori, anche in funzioni dirigenziali, rientra esclusivamente tra le competenze che devono essere riconosciute a titolo esclusivo agli organi di un ente autonomo di diritto pubblico come l’Ente Ospedaliero che impiega circa 5'000 collaboratori e deve operare in un contesto di concorrenza cantonale e nazionale”.

Nuove polemiche sono all’orizzonte...
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