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Sanità
31.01.2020 - 12:270

"Per i vaccini ci vorrebbe troppo, ma forse esistono già dei farmaci efficaci"

È quel che sostiene Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e virologia all'università di Padova ed ex presidente della Società europea e italiana di Virologia: sarebbero degli antivirali che hanno funzionato anche contro HIV e Ebola

PADOVA – Creare un vaccino contro il Coronavirus potrebbe richiedere una decina d’anni. Non perché si tratta del virus cinese, ma perché la procedura parla di un’azione in laboratorio, anche breve, persino un paio di settimana, poi però di una lunga fase di test su centinaia di persone. Però dei farmaci già esistenti potrebbero essere efficaci.

È quel che sostiene Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e virologia all'università di Padova ed ex presidente della Società europea e italiana di Virologia. "Ci sono dei farmaci antivirali che sembra funzionino contro il coronavirus, così come hanno funzionato contro il virus dell'Hiv ed Ebola. Ed essendo questi medicinali già in commercio e testati per la loro sicurezza, credo sia più rapido disporne rispetto a un vaccino", spiega.

Quali sarebbero? “Si chiamano antivirali anti-proteasici, hanno come bersaglio la proteasi del coronavirus, una proteina simile a quella dell'Hiv. Le molecole che sembra siano efficaci dai primi studi sono lopinavir e ritonavir. Si stanno testando anche inibitori della trascrittasi, proteina responsabile della replicazione del virus, efficaci contro il virus Ebola. Gli studi di sicurezza già ci sono, basterà sperimentarli a livello di efficacia e poi aumentarne la produzione".

Da quanto ha detto si evince che una proteina del Coronavirus è simile a quella dell’HIV, mentre quella che potrebbe essere responsabile della replicazione del virus stesso può essere inibita, o almeno si pensa, dalla stessa che è efficace contro l’Ebola. Similitudini fra malattie che fanno paura. 

Intanto in Italia, dopo l’accertamento dei primi due casi, due turisti cinesi che sono stati a Roma, i compagni di una parte di viaggio (la coppia si era separata da loro da un po’) sono stati rintracciati mentre si recavano verso Cassino e sono stati indirizzati all’ospedale romano Spallanzani. Ci sono altri due casi sospetti, uno a Tivoli (un dipendente dell’hotel dove si trovava la coppia di cinesi) e un giovane in Veneto. 

Giuseppe Conte ha parlato di "situazione sotto controllo e niente allarmismi. Il ministro Speranza ha già adottato un'ordinanza che chiude il traffico aereo da e per la Cina”. L'Italia ha comunque decretato lo stato di emergenza. 

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