BELLINZONA – La domanda insistente di molti, dopo la condanna dell’ex funzionario del DSS condannato (ma non andrà in prigione) è come sia stato possibile che nessuno abbia dato seguito alle segnalazioni che le giovani vittime affermano di aver rivolto ai superiori.
Il Consiglio di Stato stesso si è riservato, dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, di “procedere ad accertamenti in relazione all’eventuale gestione inadeguata del caso in seno all’Amministrazione".
Ma chi ricevette quelle segnalazioni? In un atto parlamentare, il PPD parla anche di un rapporto.
Fra il 1997 e il 2009 a capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie c’era Martino Rossi, interpellato dal Corriere del Ticino. Il funzionario fu sì convocato, ma non per questioni relative a molestie, di cui Rossi afferma di non aver mai sentito. “Ci era giunta una segnalazione di un suo comportamento inappropriato quale segretario del Forum cantonale dei giovani. Diciamo che tendeva a confondere il suo ruolo di funzionario dello Stato e quello di portavoce dei giovani. Per questo motivo avevamo proceduto sollevandolo dalla funzione di segretario per spostarlo a delle mansioni di back office”.
Tutto qui: di abusi sessuali, nessuna traccia, sostiene.