Politica
01.09.2017 - 14:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
In attesa del ticket, tiene banco il passaporto. Bühler contro Ferrara, "ama termini come segregazione, razzismo e xenofobia, ma in fondo Cassis ha detto le nostre stesse cose..."
Il vicepresidente dell'UDC dice la sua sulla vicenda, "i nostri affare in mano a un cittadino europeo generebbero dubbi sulla lealtà, e il Governo non può permetterselo". E sull'opinione della deputata liberale, "tutto degno delle migliori commedie dell'assurdo"
BELLINZONA - Con un orecchio teso verso quel che succederà a Neuchâtel, dove il gruppo parlamentare alle Camere del PLR designerà il ticket da presentare all'Assemblea Federale per la successione di Didier Burkhalter (la presenza di Ignazio Cassis appare scontata, salvo sorprese dell'ultimo minuto, poi bisognerà capire se si punterà su un ticket, e dunque con chi tra Moret e Maudet, o su un tricket, con tutti e tre i candidati in corsa), si continua a discutere del tema del doppio passaporto, sollevato proprio dalla rinuncia di Cassis a quello italiano.
A dire la sua questa volta è il vicepresidente dell'UDC Alain Bühler, che ripete i concetti espressi più volte da quasi tutti gli schieramenti politici. "Si parla dell'elezione di una delle più alte cariche dello Stato, quella di consigliere federale, non di eleggere lo svizzero dell'anno agli Swiss Awards.
Le competenze e l'esperienza hanno sicuramente il loro peso, ma non si può accettare che una persona con legami con un altro Stato entri nella stanza dei bottoni della Confederazione svizzera. I nostri affari di stato e la nostra stessa sovranità in mano a un cittadino europeo, nel caso fosse chiamato a difenderli d'innanzi all'Unione Europea, genererebbero una situazione di dubbio sulla sua lealtà verso il nostro Paese, cosa che il nostro Governo non può permettersi", scrive.
"Si tratta, quindi, di una semplicissima questione di credibilità e di sgomberare il campo da possibili conflitti d'interesse. Se poi qualcuno ci vuole vedere nero in questa faccenda, tirando in ballo la discriminazione, si ricordi che a tutti i cittadini svizzeri è comunque data la possibilità di candidarsi al Consiglio federale, solo che se si è in possesso della doppia cittadinanza si deve fare una scelta: o si prende in mano il timone della Confederazione elvetica o si resta cittadino con doppio passaporto".
Nel redarre il testo, ovviamente, Bühler ha pensato alle mosse che il suo partito ha in serbo, con Gabriele Pinoja che a livello cantonale si muoverà per far sì che per i Consiglieri di Stato sia vietato avere la doppia cittainanza, e con Marco Chiesa che ha intenzione di fare lo stesso a livello federale per quanto riguarda i sette Ministri.
Non manca una stoccata, senza il nome del destinatario che però è chiaro, a Natalia Ferrara, che domenica, dopo le invettive del Mattino, aveva reagito con un testo a favore del doppio passaporto. "Ci sono persone che amano sciacquarsi la bocca con parole come segregazione, razzismo e xenofobia, mentre prendono posizione su questo tema, tralasciando che il loro stesso collega di partito, che è in lizza per l'elezione in Consiglio federale, ha dichiarato le stesse cose prima ancora che lo facessimo noi. Tutto degno delle migliori commedie dell'assurdo...", termina infatti il consigliere comunale di Lugano.