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20.09.2017 - 19:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La prima conferenza di Cassis, "l'elezione mi ha scaricato una responsabilità dalle spalle. Porto il mio essere originario di un Cantone di frontiera e il saper trattare con l'Italia"

Il nuovo Consigliere Federale si smarca subito dall'UDC, "non ho voluto io il loro sostegno", e spiega che non farcela sarebbe stato un fallimento. "Sarebbe stato difficile dimenticare quello delle istituzioni. Sarei felice di prendere qualsiasi Dipartimento"

BERNA – E mentre in Ticino i cannoni sparano a festa, prosegue l’intensa giornata di Ignazio Cassis in quel di Berna. Il Consigliere Federale ha tenuto la sua prima conferenza stampa.

"L'elezione in Consiglio federale ha rappresentato per me uno scarico di responsabilità che gravava sulle mie spalle quale rappresentante della terza Svizzera", ha esordito. Il peso, in fondo, di riportare il Ticino dove conta dopo 18 anni era tutto per lui. Non farcela sarebbe stato un fallimento, e se l’avrebbe digerita a livello personale, sarebbe stato più difficile dimenticare quello delle istituzioni. “Porto la mia cultura, la mia lingua, il fatto di essere originario di un cantone di frontiera e anche il know-how di come trattare con l'Italia, non un Paese qualsiasi, ma uno dei nostri partner commerciali più importanti”.

Ha ribadito, ancora una volta, che porterà con sé a Palazzo Federale i valori del suo partito, quello liberale, con particolare attenzione alla collegialità, cercando di lasciare un porta aperta anche a chi è escluso dalle stanze del potere: i concetti che ha ribadito, insomma, in tutta la campagna elettorale, per cui Caprara aveva puntato con sicurezza su di lui, e che ha ripetuto anche questa mattina nel discorso di accettazione.

Per quanto concerne il sostegno unanime dell’UDC, non lo fa sentire affatto obbligato a prendere le posizioni democentriste. “Non l’ho voluto io”, ha affermato convinto, facendo capire che sono giochetti che valgono solo al momento delle elezioni.

Il vero lavoro comincia adesso. Fra due giorni, si deciderà il Dipartimento che dirigerà. Per Cassis, ripete, è uguale, gli andrà bene qualsiasi gli sarà assegnato.
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