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01.03.2018 - 14:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

In attesa di Noseda, un altro fiume di domande. Pronzini vuole altri chiarimenti, "il Cancelliere, i telefoni e la frase di Bertoli..."

Il deputato MPS invia un'altra interpellanza. "Perché ci è stato tenuto nascosto che il Controllo Cantonale delle Finanze da anni invita a mettersi in regola? E perché il materiale non è arrivato a Noseda?". Bertoli ha detto che la richiesta di risarcimento del MPS è ingiustificata, "è il suo pensiero o del Governo?"

BELLINZONA – Matteo Pronzini è determinato ad andare sino in fondo: non molla il tema dei rimborsi, anche ora che si è in attesa della decisione da parte di Noseda. Il tutto, come si ricorderà, è partito da alcune sue domande, le cui risposte non lo hanno mai soddisfatto.

Le riprende, e chiede chiarimenti, puntuali e precisi con un’interpellanza. Li otterrà?

“In base alla Nota a protocollo 43/2011, l’indennità forfettaria di fr. 15'000 comprende le seguenti spese di natura personale: viaggi di servizio con il veicolo privato, pasti principali in missione fuori sede, consumazioni durante le trasferte ed i soggiorni, pernottamenti, acquisto di giornali o riviste fuori sede, partecipazione ad eventi o manifestazioni nel o fuori cantone, altre direttamente o indirettamente connesse alla carica e alla specifica”. Pronzini vuol sapere se “il Consiglio di Stato può indicare la cifra valutata per ogni posizione (dalla 1 alla 7) così da raggiungere i 15'000 franchi annui? Alcune fattispecie non vanno considerate (e segue elenco, che non riportiamo per brevità, ma riguarda spese varie per convegni, incontri eccetera organizzati da terzi)”.

Gli era stato detto che “la funzione del Cancelliere prevede non irrilevanti aspetti di rappresentanza”, vuol sapere se “tali aspetti non irrilevanti causano anche delle spese rilevanti al Cancelliere? Se sì, possono essere elencate nella loro fattispecie e nell’ammontare?”.  A proposito del Cancelliere, è di oggi la notizia che Gianella ha percepito due mensilità extra quando già beneficiava della pensione, ma alle domande “con le quali si chiedeva al Consiglio di Stato se per delirio d’ipotesi gli ex consiglieri di Stato e l’ex Cancelliere avessero cumulato prestazioni pensionistiche e le due mensilità, il Consiglio di Stato ha risposto per le posizioni degli ex Consiglieri di Stato: “il diritto alle previdenze decorre dal primo giorno del mese per il quale l’onorario non viene più corrisposto”. Non ho però ricevuto risposta sulla posizione dell’ex Cancelliere”.

Dunque chiede: “egli ha ricevuto le due mensilità e contemporaneamente le prestazioni pensionistiche?  Stando a un articolo pubblicato su LaRegione del 1° marzo 2018, il Consiglio di Stato avrebbe nel frattempo chiesto a Gianella di restituire i due mesi di salario supplementari percepiti a fine mandato. Il Consiglio di Stato conferma? Se sì, quali sono gli esatti motivi sui quali ha fondato tale richiesta di restituzione? Chi aveva autorizzato il pagamento a Gianella dei due mesi di salario supplementari? Il Consiglio di Stato, la Sezione delle risorse umane della Divisione delle risorse e/o il Controllo cantonale delle finanze ne erano al corrente?  Se sì, hanno eccepito qualcosa? Se sì, perché non sono stati ascoltati? Se no, non era loro dovere verificare la base legale del pagamento? O per i Servizi centrali una semplice nota a protocollo costituisce per definizione una valida base legale?”
Che non gli vanno giù sono i soldi relativi al forfait telefonico. “Si chiedeva al CdS come giustificava, al giorno d’oggi, un forfait di 3’600 franchi annui di rimborsi per le spese di telefono. “Innocentemente” il CdS rispondeva che “la norma è stata ripresa da quelle precedentemente in vigore senza particolari analisi o verifiche”.  Nel frattempo queste verifiche sono state fatte? Considerato che il Consiglio di Stato ha deciso di continuare a versare ai suoi membri tale indennità (senza base legale), ciò significa che è giunto alla conclusione che nel 2018 un abbonamento per un telefono cellulare costa intorno ai 3’600 franchi annui? Il Consiglio di Stato può escludere che qualcuno dei suoi membri o il Cancelliere abbia incassato, anche solo per un certo periodo di tempo, i 300 franchi mensili e contemporaneamente aver avuto in dotazione un telefono cellulare il cui abbonamento fosse a carico dell’amministrazione cantonale?”.

Tema Consiglio Cantonale delle Finanze, che aveva avvisato più volte i Ministri: “perché alle domande con le quali si chiedeva se il Controllo Cantonale delle Finanze avesse svolto delle verifiche, puntuali o sistematiche, si è nascosto che il CCF dal 2010 ha ripetutamente e insistentemente invitato il Consiglio di Stato ed i suoi membri a voler adeguarsi alle disposizioni legali? Analogamente, per quale ragione non si è fatto avere al Procuratore Generale tutto il materiale del CCF?”.

Pronzini vuol anche avere una valutazione “del valore dei doni che i Consiglieri di Stato ed il Cancelliere hanno potuto tenere per sé dal 1999 al 2017”.

Inoltre “Manuele Bertoli, in un’intervista al giornale romando Le Courrier dello scorso 23 febbraio 2018,  ha affermato: “La demande de remboursement du MPS n’est pas justifiée”.  Questa affermazione è stata fatta a titolo personale o come Presidente del Consiglio di Stato? Se fatta a livello personale, può il Presidente del Consiglio di Stato argomentarla? E se del caso qual è la posizione del Consiglio di Stato?”.

Infine, torna sulla figura di Giampiero Gianella. “Anche l’ex cancelliere aveva una sua attività accessoria remunerata. Si tratta del ruolo di segretario della Regio Insubrica; attività svolta dal 2011 al pensionamento. A quanto ammontava la retribuzione? Essa è stata riversata nelle casse dello Stato? L’attività veniva svolta durante il tempo di lavoro avvalendosi del supporto amministrativo e logistico dello Stato? A quanti giorni lavorativi all’anno corrispondeva questo impegno?  Veniva utilizzata l’auto dello Stato con autista? Sno stati corrisposti dei rimborsi spese (trasferte, pasti, soggiorni)?  L’attività accessoria è stata autorizzata dal CdS come richiesto dalla LORD?  Se sì, quando, secondo quali modalità e su quali presupposti?  Quali organi o servizi erano stati informati dell’autorizzazione e della natura dell’attività e relativa remunerazione? Come e quando è avvenuta l’informazione? Qualcuno ha espresso riserve o sollevato obiezioni al riguardo? Se sì, il CdS le ha considerate?  Se l’autorizzazione è stata formalmente data, come valuta il CdS la sua posizione e le sue responsabilità al riguardo in veste di autorità di nomina del Cancelliere, in particolare per quanto attiene allo svolgimento dell’ attività nel tempo di lavoro già rimunerato con il salario di Cancelliere e l’uso delle risorse dello Stato per acquisire un guadagno extra? Il Controllo Cantonale delle Finanze era al corrente? Si è espresso nel merito di tale attività accessoria?  L’attuale segretario della Regio Francesco Quattrini percepisce anche lui una retribuzione aggiuntiva (ovvero oltre al salario di funzionario statale) per questa attività? Se sì, la trattiene o la riversa nelle casse dello Stato?”.

Un nuovo fiume di domande su cui il Consiglio di Stato dovrà chinarsi. La questione è sempre più intricata e spinosa. Intanto si attende Noseda…
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