di Don Gianfranco Feliciani
La Dichiarazione “Dignitas infinita”, redatta dal “Dicastero per la Dottrina della Fede” e approvata da papa Francesco, è promulgata a 75 anni da un’altra storica e solenne Dichiarazione, quella dell’Onu del 1948, dopo l’orribile sciagura della seconda guerra mondiale, riguardante i diritti umani universali. La presente Dichiarazione vaticana è nata da una preoccupazione che la Chiesa avverte fortemente: quella di rendere tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, e quindi non solo i credenti, consapevoli – per quanto si registri un “consenso piuttosto generale” sull’espressione “dignità umana” – di come tale espressione si presti anche a “possibili equivoci”.
Il documento, che è costato cinque anni di lavoro, dopo le spiegazioni teologiche e dottrinali, affronta diverse questioni etiche ponendosi su quella piattaforma dei valori umani che dovrebbero essere da tutti condivisi e difesi… La Dichiarazione denuncia il dramma della povertà, la guerra, il travaglio dei migranti, la tratta delle persone, gli abusi sessuali, le violenze contro le donne, l’aborto, la maternità surrogata, l’eutanasia e il suicidio assistito – “la morte va accolta e non somministrata” –, lo scarto dei diversamente abili, la teoria del gender, il cambio di sesso, la violenza digitale.
Una lunga lista di NO, ma per affermare un doveroso e coraggioso SÌ alla dignità dell’uomo! Nelle prime parole della Dichiarazione c’è già tutto. E si parte dalla luce della ragione comune ad ogni essere umano: “Una dignità infinita, inalienabilmente fondata nel suo stesso essere, spetta a ciascuna persona umana, al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi. Questo principio, che è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione, si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti”.
Poi, certamente, i credenti in Cristo troveranno nella loro fede ulteriori motivi per comprendere il senso della dignità infinita dell’uomo: “La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto questa dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù”. Un documento prezioso da leggere e studiare, oggi più che mai, in questo nostro tempo segnato non solo da una perdita del senso religioso, ma segnato da una perdita di fiducia nella ragione stessa dell’uomo!